Sono ormai sempre più numerosi i turisti che scelgono di scoprire camminando i posti che vogliono raggiungere. Il turista a piedi non è più visto come un personaggio "strano" e anticonformista, ma gli si riconosce unanimemente una forma molto alta di cultura, che rappresenta, da un lato, una ribellione profonda alla superficialità e ai ritmi impossibili del turismo di massa, ma anche una visione della vita più rispettosa di sé e degli altri. Uno degli itinerari più belli e appassionanti per questo tipo di turisti è "Alpe Adria Trail", 43 tappe che collegano Carinzia, Slovenia e Friuli Venezia Giulia per un totale di 750 km, con partenza dal Grossglockner e arrivo a Muggia vicino a Trieste. A ogni tappa si incontra il misterioso personaggio delle foto, una scultura in legno che rappresenta il classico camminatore con lo zaino e bastoni, e che porta sulle spalle la spiegazione dell'itinerario. Due delle tappe italiane coinvolgono Gradisca, la 32 (Cormons-Gradisca) e la 33 (Gradisca-Duino). Questo passaggio rappresenta la discesa in pianura e il primo approccio con la storia veneta di questo territorio, testimoniata dalle mura della fortezza. Non a caso il simbolo di Alpe Adria Trail si trova vicino al Torrione di S.Giorgio.
Chi arriva a Gradisca seguendo questo percorso ha nelle scarpe più o meno settecento chilometri e negli occhi i più bei paesaggi alpini. Quale sarà l'impressione che ricaverà arrivando qui?
Forse non sarebbe una cattiva idea fare delle domande a questi turisti - sicuramente più attenti e più curiosi dei viaggiatori in auto - per capire che cosa si potrebbe fare per migliorare l'accoglienza a Gradisca, ma soprattutto per fare apprezzare questa città anche nei suoi aspetti più nascosti.