Una sola immagine per raccontare la storia: lo stemma della Contea principesca di Gradisca

PROGETTO DIDATTICO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO.

 

Premessa

Nel 2017 ricorre il 300° anniversario della morte dell’ultimo erede maschio del casato degli Eggenberg, una famiglia stiriana che tra i secoli XVI e XVII acquisì grande prestigio nell’ambito dell’Impero degli Asburgo e governò su un vasto territorio.

Tra il 1647 e il 1717 furono i signori di Gradisca, perché la città, assieme ad altri 50 paesi costituì una contea principesca indipendente, concessa agli Eggenberg in cambio di un cospicuo prestito di denaro fatto all’Imperatore Ferdinando III.

Fu un periodo molto importante per Gradisca, che in quei settant’anni si trasformò da città militare, come era stata fin dalla fondazione, a capitale di uno stato e residenza di molte famiglie nobili.

La struttura urbana attuale, per quanto riguarda le più significative testimonianze architettoniche, risale a quel periodo. Non molti, però, conoscono questa storia, perché Gradisca è stata oggetto di studio e di divulgazione soprattutto per la costruzione della fortezza quattrocentesca e per le tristi vicende del carcere austriaco ottocentesco situato in Castello.

Le iniziative prese dal Comitato Eggenberg mirano soprattutto a colmare questo vuoto di conoscenza con particolare attenzione per la scuola. Lo scopo è quello di  fare scoprire ai ragazzi di Gradisca l’importanza della storia cittadina e delle sue relazioni con la storia generale, stimolando la curiosità verso le testimonianze del passato e nel contempo diffondendo la consapevolezza della necessità della loro conservazione.

 

Obiettivi del progetto

 

  • Imparare a leggere i messaggi contenuti nelle immagini simboliche disseminate nella città;
  • Educare gli alunni all’osservazione dell’ambiente in cui vivono e all’analisi del patrimonio storico e architettonico;
  • Aumentare il senso di appartenenza dei ragazzi alla città e il senso di responsabilità per la sua migliore conservazione;
  • Favorire l’acquisizione di conoscenze di base nel campo della comunicazione visiva;
  • Fare acquisire capacità descrittive e reinterpretative delle immagini;
  • Offrire strumenti per individuare i diversi codici linguistico-comunicativi (immagini d’arte, fumetti, pubblicità, ecc.)

 

Realizzazione

 

Prima parte

 

Lezione introduttiva in classe sulla storia della città, dalla fondazione al tempo presente, con particolare attenzione al patrimonio di iscrizioni, lapidi, stemmi, presenti nelle carte d’archivio, nelle opere d’arte e in vari punti del centro storico tra cui il Lapidario civico di via Battisti (la lezione si svolgerà con l’utilizzo di powerpoint, di un video e/o di fotocopie e si soffermerà anche sulle regole generali dell’araldica); 

Analisi dello stemma della Contea di Gradisca (1647-1717).

 

Si analizza in particolare lo stemma appartenuto al principe Giovanni Antonio I Eggenberg, colui che nel 1647 ottenne dall’imperatore Ferdinando III il possesso della contea di Gradisca. Lo stemma non fa parte del patrimonio civico, perché appartiene a un documento conservato altrove ma, a differenza degli esemplari in pietra che si possono vedere su chiese e palazzi di quell’epoca (come ad esempio nel vicino paese di Aiello), ha il pregio di essere colorato e pertanto permette una lettura non solo delle immagini e delle forme simboliche che lo compongono ma anche del significato dei diversi colori.

Questa immagine  è una sintesi molto efficace dell’estensione territoriale della contea di Gradisca perché raggruppa attorno allo stemma più antico di cui poté fregiarsi la famiglia già nel secolo XV ( i tre corvi in volo verso la corona) gli emblemi dei possedimenti che nel 1647 furono uniti sotto la nuova contea, di cui Gradisca fu la capitale.

L’importanza della famiglia e della contea si percepiscono, oltre che dalle corone che alludono al principato, anche da un altro dettaglio: il collare dell’onorificenza del Toson d’Oro, conferita solo ai nobili che facevano parte della Dieta del Sacro Romano Impero.

 

 Analisi del patrimonio di stemmi nobiliari esistente nel centro storico di Gradisca.

 

Gli stemmi sparsi nella città sono alcune decine; si trovano sia nel lapidario che su parecchi edifici, a cominciare dalle mura del Castello e dalla Porta Nuova, senza dimenticare il Duomo (sotto a destra il cartiglio con lo stemma dei della Torre che si trova sulla base del sarcofago di Nicolo II in Duomo), la Chiesa dell’Addolorata e le chiese minori, ma anche il cimitero.  Molti sono in posizioni nascoste o piuttosto in alto, non facilmente individuabili.

 

Conclusione della prima fase.

Compilazione di semplici schede degli stemmi e di altri oggetti simbolici, in cui siano individuati, assieme all’immagine, la posizione e il soggetto. 

Seconda parte

 

Ricerca di elementi simbolici nella vita contemporanea (marchi aziendali, insegne, segnaletica stradale)  

  • Gli alunni verranno invitati a cercare, su Internet ma anche su oggetti da loro posseduti, alcuni marchi aziendali particolarmente famosi. Verranno stimolati a descrivere ciò che si vede, forme e colori, e a decifrare il messaggio contenuto in queste immagini, esprimendo nel contempo un parere personale sull’efficacia della comunicazione.
  • Laboratorio di disegno in cui ciascun alunno creerà lo stemma o il marchio nel quale potrebbero essere sintetizzati elementi simbolici che riguardano lui o la sua famiglia; potrebbe essere interessante creare lo stemma della scuola.

Terza parte

 

Realizzazione di uno o più pannelli per la prevista mostra dei lavori delle scuole di Gradisca sul tema “Eggenberg” che si farà in collaborazione con il Comune a cura del Comitato Eggenberg.

 

 Il pannello potrebbe riassumere il lavoro svolto in classe e all’esterno attraverso la predisposizione di una mappa degli stemmi e degli elementi simbolici di valore storico che si possono vedere in diversi punti di Gradisca. 

 

Di seguito proponiamo uno schema a titolo di esempio:

 

Questo sito è stato creato da Maria Masau Dan nell'ambito delle attività svolte tra il 2015 e il 2018 dal Comitato Eggenberg di Gradisca d'Isonzo per ricordare i 300 anni dalla fine della Contea principesca di Gradisca (1717) e costituisce la testimonianza di quelle attività. 

La pubblicazione non ha cessato di esistere dopo la celebrazione dell'anniversario ma mantiene l'obiettivo di diffondere la conoscenza della città e della sua storia non solo nel periodo in cui è stata capitale di una contea principesca (1647-1717) sotto il casato stiriano degli Eggenberg, ma anche prima e dopo.