Giovanni Lorenzoni (1884-1950)

Quest'anno cade il centenario di fondazione di una gloriosa istituzione culturale, la Società Filologica Friulana, fondata a Gorizia il 23 novembre 1919. Tra i padri fondatori c'è anche il poeta e filologo gradiscano Giovanni Lorenzoni, che fu anche il primo presidente del sodalizio, fino al 1920. Insegnante, preside, poeta, scrittore e studioso di grande valore, Lorenzoni non è forse conosciuto come merita. Vale la pena allora riportare i fatti essenziali della sua biografia, consigliando a chi è interessato di leggere il bel volume, "Giovanni Lorenzoni, prosatore, linguista e poeta", che gli dedicò il Comune di Gradisca nel 1987 pubblicando i contenuti di due conferenze, rispettivamente di Giorgio Faggin e di Eraldo Sgubin, che si erano tenute centenario della nascita, tre anni prima.  

Giovanni Lorenzoni nacque il 28 giugno 1884 a Gradisca, di fronte alla Chiesa del Mercaduzzo. Frequentò lo Staatsgymnasium di Gorizia, dove concluse gli studi liceali nel 1904. Fino al 1910 lavorò come ragioniere presso l'Istituto di credito provinciale. Nel 1907 fondò la rivista letteraria "Le nuove pagine" che dovette interrompere presto le pubblicazioni, ma nel 1910 la sua attività editoriale riprese con "Forum Iulii" aprendo la strada a quel movimento culturale di tutela della cultura locale che sarebbe sfociato nella fondazione della Filologica Friulana. Nel 1911 ottenne una borsa di studio governativa e si trasferì con la famiglia a Innsbruck per studiare Filologia romanza all'Università. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio come ispettore scolastico nel Goriziano. Nel dopoguerra fu professore e preside a Gorizia, Tolmino (dove fondò l'Istituto Magistrale di lingua italiana), Idria e Cividale. Nel 1938 andò in Portogallo come lettore d'italiano presso l'Università e nel 1940, tornato in Italia, svolse attività di preside in Piemonte e poi di provveditore agli studi in diverse città: Cattaro, Belluno e Savona. Morì improvvisamente il 23 novembre 1950. 

Di lui rimane una vasta produzione scientifica in campo linguistico. Scrisse su vari temi: filologia, folclore, toponomastica, linguistica. Tradusse testi dal francese, dal tedesco, dallo sloveno e dal serbo-croato.

Come poeta, secondo Pasolini egli è erede di Pascoli: fece coincidere, infatti, "il mondo paesano del Pascoli con quello della sua infanzia, e con il Friuli operoso, onesto e arguto che egli - falsificando, senza volerlo, per amore - vedeva intorno a sé". Affermazione parzialmente corretta in seguito:

"... l’indole pascoliana, se per un verso spiega la poesia di Lorenzoni, per un altro permette accostamenti soltanto di superficie: nella sua modesta semplicità Lorenzoni accoglie la vita e la realtà senza porsi domande angoscianti, senza sentire l’oppressione di misteri, rifiutando il dolore come unico argomento di poesia. Filtrano dunque le note malinconiche e sentimentali (che sono peraltro anche dello Zorutti più umbratile) più che l’oscura problematicità e le tensioni profonde del poeta romagnolo". (dal "Dizionario biografico dei friulani", biografia di Gabriele Zanello)

Questo sito è stato creato da Maria Masau Dan nell'ambito delle attività svolte tra il 2015 e il 2018 dal Comitato Eggenberg di Gradisca d'Isonzo per ricordare i 300 anni dalla fine della Contea principesca di Gradisca (1717) e costituisce la testimonianza di quelle attività. 

La pubblicazione non ha cessato di esistere dopo la celebrazione dell'anniversario ma mantiene l'obiettivo di diffondere la conoscenza della città e della sua storia non solo nel periodo in cui è stata capitale di una contea principesca (1647-1717) sotto il casato stiriano degli Eggenberg, ma anche prima e dopo.